PNSP
Collaborazione tra Psicologhe/i e Medici di Base
Nell'ultimi anni il Sistema Sanitario pubblico è stato messo a dura prova dal COVID che ha fatto emergere quel che, già in condizioni "normali" pre-COVID, era evidente a tutti: la carenza di medici e servizi medici in tutte le Regioni Italiane, nessuna esclusa, nell'ambito pubblico, a favore invece di quello privato.
Vi è una grave carenza strutturale di personale sanitario e la figura dello Psicologo delle Cure Primarie è diventata una necessità riconosciuta anche dallo Stato con il Decreto Calabria pubblicato nel 2019 nel quale è stata inserita una norma in base alla quale tutti i Medici di Medicina Generale (MMG), alias 'Medici di base', dovranno avvalersi anche della figura dello Psicologo. La norma in questione specifica quanto segue:
“…potendo prevedere un incremento del numero massimo di assistiti in carico ad ogni medico di medicina generale nell’ambito dei modelli organizzativi multi professionali nei quali è prevista la presenza oltre che del collaboratore di studio, anche di personale infermieristico e dello psicologo, senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica.”
Questa apertura genera anche dalla ricerca condotta negli ultimi 40 anni sugli effetti della cooperazione tra Medici e Psicologi nell’ambito delle cure primarie da cui è emerso che tale collaborazione:
- Produce una riduzione della spesa sanitaria tra il 33% e il 47% (Lazzari, 2011)
- Riduce drasticamente il ricorso a esami e visite specialistiche inutili (e i tempi di attesa per chi ne ha realmente bisogno)
- Riduce l'uso dei farmaci
- Riduce la frequenza delle ospedalizzazioni e dei tempi di ospedalizzazione
- Aumenta significativamente il benessere psicofisico dei pazienti (es.: riduzione del 34% della mortalità cardiaca e del 29% del numero degli infarti)
- Riduce il carico di lavoro del Medico di Base (del 48%) e i tempi di attesa dei pazienti
Dalla ricerca scientifica è infatti emerso che sino al 70% dei pazienti che richiedono un appuntamento dal medico presenta problemi psicosociali legati alla richiesta (Gatchel and Oordt - APA, 2008) e che un intervento psicologico mirato produce gli effetti sintetizzati nei punti sopra riportati.
Alla luce di questi dati, per pura necessità legata ad un numero insufficiente di medici e servizi sanitari, cui si oppone l'immediata disponibilità di Psicologi già abilitati, l'introduzione di tale figura professionale è ormai irrinunciabile, nonostante i tradizionali ostacoli legati agli interessi di chi ha maggior convenienza a vendere più farmaci e servizi medici privati a compensazione delle carenze nel pubblico.
La ISP è impegnata da molti anni nella divulgazione del modello dello Psicologo delle Cure Primarie in tutta Italia, con un Programma Nazionale che consente la Formazione Professionale gratuita e l'esperienza pratica di Psicologhe e Psicologi adeguatamente formate/i e MMG cooperanti proprio nell'ambito specifico delle cure primarie.
Grazie a questa cooperazione psicologi-medici, per lo Psicologo lo studio del MMG non rappresenta solo il luogo in cui aiutare le persone bisognose che non possono permettersi uno psicologo privato, ma diventa anche un posto in cui lo psicologo, anche neofita ma sempre ben formato, mette in atto le proprie abilità, le sviluppa, fa pratica con i problemi reali delle persone, si fa conoscere nella zona in cui opera e, se meritevole, costruisce quella notorietà necessaria alla sua crescita professionale anche in ambito privato, per quanto concerne gli interventi non rientranti nell'ambito della Psicologia delle Cure Primarie.
Il Progetto è attivo in tutte le Regioni Italiane e possono aderirvi tutte le Psicologhe e gli Psicologi con Laurea quinquennale e abilitati alla Professione di Psicologo.
Per maggiori informazioni sul PNSP e sulle modalità di inserimento, cliccare sul seguente link:
https://intpsy.org/informazioni/progetto-nazionale-salute-psicologica.html